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TARQUINIA E CORNETO: ARCHEOLOGIA E RINASCIMENTO

VISITARE TARQUINIA ETRUSCA: LA NECROPOLI E IL SUO COMPRENSORIO

Il tour è personalizzabile in base alle esigenze del tuo gruppo.

GASTRONOMIA A TARQUINIA

La nostra proposta gruppi per un pranzo o una degustazione a Tarquinia: locale tipico situato nell’incatevole centro storico o agriturismo nel cuore della maremma laziale. Le soluzioni ideali per un pranzo prima o dopo una visita alla  suggestiva Necropoli, al Museo Nazionale o al centro storico di Tarquinia.

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TARQUINIA ETRUSCA: LA NECROPOLI

La prima pagina della grande pittura italiana

 

Perla di  eccezionale interesse culturale e  interesse archeologico, la necropoli dei Monterozzi racchiude un  ciclo monumentale di tombe dipinte. La straordinaria serie di dipinti ha reso nel 2004 il sito “Patrimonio dell’Umanità” dell’UNESCO.  Le camere funerarie, modellate sugli interni delle abitazioni, presentano pareti ornate con scene di carattere magico-religioso raffiguranti banchetti funebri, danzatori, suonatori di aulós, giocoleria, paesaggi, in cui è impresso un movimento animato e armonioso, ritratto con colori intensi e vivaci. Dopo il V secolo a.C. figure di demoni e divinità si affiancano agli episodi di commiato, nell’accentuarsi del mostruoso e del patetico. Le tombe dipinte rappresentano la ricchezza ed il potere dei defunti per cui furono eseguite: sono il simbolo del loro elevato rango sociale.

L’uso di decorare con pitture i sepolcri delle famiglie aristocratiche etrusche è documentato anche in altri centri dell’Etruria, ma solo nelle necropoli di Tarquinia il fenomeno assume dimensioni così ampie e continuate nel tempo: esso è infatti attestato dal VII al II sec. a.C., cioè per quasi tutta la durata della vita della città etrusca. L’importanza della pittura etrusca è legata anche alla totale perdita della pittura greca, di cui possiamo farci un’idea tramite le decorazioni di alcune eccezionali tombe tarquiniesi, dove infatti si è ipotizzata la mano di artisti greci, attirati in Italia a decorare i sepolcri dei ricchi etruschi.