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Itinerario nell’affascinante Costiera Amalfitana

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Costiera Amalfitana, Ville Vesuviane e Cilento

Tra Giardini e Archeologia

Tra siti archeologici e paesaggi da togliere il fiato scopriremo lo charme della costiera amalfitana. Un sud Italia dove la gioia di vivere e il sorriso sono il valore aggiunto del viaggio assieme a un’enogastronomia d’eccezione

 A suggello, ville e giardini che raccontano la storia d’Italia

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Partenza con treno Frecciarossa da Milano o Roma  e arrivo a Napoli Centrale.

Incontro con il bus e con la guida, la Dott.ssa Paola Valitutti, archeologa e attenta conoscitrice del territorio campano.

La giornata sarà dedicata alla visita di due tra le più rappresentative Ville Vesuviane.

Trasferimento a Torre del Greco per la visita di Villa Prota, eccezionalmente accolti dalla proprietaria, Donna Selvaggia Sanseverino.

Il Re Carlo Di Borbone incantato dalla bellezza del paesaggio vesuviano, dalla vegetazione rigogliosa, dal panorama che spaziava su tutto il golfo e dal clima mite decise nel 1738 di trasferirsi con la moglie, Maria Amalia di Sassonia, a Portici dove si fece costruire una reggia. La posizione era strategica anche per seguire gli scavi della città di Ercolano. Le più importanti famiglie della nobiltà napoletana seguirono il Re facendosi costruire bellissime ville o modificando costruzioni preesistenti in modo tale da poterle rendere ”Regali” così da poter ricevere abitualmente il Re, soprattutto nel periodo estivo. Nascono cosi le meravigliose Ville Vesuviane su una strada chiamata il miglio d’oro per la sua ricchezza storica e paesaggistica. Era il 1748 quando l’architetto Sanfelice, con un tocco quasi magico, trasformò un antico cellaro del 500, circondato da un imponente vigneto, in una villa leggiadra e lussuosa Villa Protala cui facciata viene considerata una vera e propria scenografia teatrale. Le sue ali verso il cielo danno l impressione che sia pronta per spiccare il volo. È monumento nazionale, si trova sul miglio d’oro, alle falde del Vesuvio, sul litorale del golfo di Napoli, di fronte a Capri e a Sorrento ed è rimasta da allora sempre di proprietà della stessa famiglia che è riuscita a lasciarla intatta nel trascorrere dei secoli.

Seconda colazione inclusa all’interno della Residenza.

A seguire, visita di Villa Campolieto, una villa vesuviana situata lungo il Miglio d’oro, nel comune di Ercolano.

La villa sorge in posizione panoramica sul lato rivolto al mare dell’allora strada regia per le Calabrie, nel tratto divenuto poi noto come Miglio d’oro per la presenza di questa ed altre dimore nobiliari di epoca borbonica.

La villa fu fatta edificare a partire dal 1755 da Lucio di Sangro, duca di Casacalenda, che commissionò la progettazione ed esecuzione dell’opera a Mario Gioffredo; qualche anno dopo, per contrasti sorti tra l’architetto e i duchi Casacalenda, questi ultimi gli revocarono l’incarico, nonostante fosse ad uno stadio avanzato dei lavori. In un primo momento fu chiamato a sostituirlo l’architetto Michelangelo Giustiniani, ma poi l’opera fu affidata a Luigi Vanvitelli che diresse i lavori dal 1763 al 1773, dando così la propria impronta con l’esecuzione di poche ma sostanziali modifiche al progetto originario; dopo la sua morte, gli subentrò il figlio Carlo, che la portò a compimento nel1775.

Al termine,partenza per Vietri sul mare e sistemazione presso l’hotel Lloyd’sBaia****.

Cena e pernottamento in hotel.

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Prima colazione in hotel e appuntamento con la Dott.ssa Paola Valitutti.

Dedicheremo questa giornata a un circuito di visita lungo la bellissima Costiera Amalfitana.

Ci trasferiremo in pullman a Ravello e visiteremo Villa Rufolo,
meta prediletta di musicisti, artisti e poeti, decantata nei versi del Bocaccio, e nei cui giardini Richard Wagner rivide la materializzazione delle sue opere e della sua immaginazione. Il giardino di Villa Rufolo, conosciuto anche con il nome di Giardino dell’Anima, si sviluppa su due livelli ai quali c’introduce un viale alberato d’ottocentesca memoria. Le antiche mura appena nascoste dai cipressi e dai tigli, conducono discretamente fino al chiostro moresco e, dopo una breve pausa, in cui le nobili architetture si presentano nude allo sguardo, una piccola scala c’introduce al primo livello del giardino.
L’atmosfera è avvolgente e ricorda una dimensione antica che riporta al giardino romantico e dove ancora riecheggiano gli emozionanti versi del Boccaccio. La storia del giardino può essere divisa in tre fasi temporali ben distinte: chiude in sé secoli di storia, d’opere magnifiche e di leggenda. La struttura della Villa è un unicum dal punto di vista architettonico e decorativo che non ha mai mancato di suscitare la sorpresa e lo stupore dei viaggiatori.

A seguire, visiteremo Villa Cimbrone che deve il suo fascino, oltre alla struggente bellezza dei luoghi, anche agli storici ricordi della vita culturale di cui è stata cenacolo. Punto d’incontro fra gli inglesi della Costiera e il famoso circolo londinese di Bloomsbury, ha ospitato sovrani e nomi illustri dell’arte, della scienza,della politica. Fra questi, Forster, Strachey, Keynes, Moore, Russel, Elliot, Crick, Piaget, Virginia Woolf, D.H. Lawrence, i Duchi di Kent, Churchill. La villa inoltre offrì protezione alla  celebre fuga d’amore di Greta Garbo con Leopold Stokowsky.

Ci sposteremo poi in pullman ad Amalfi  per la visita del Chiostro del 1200 e del giardino dell’albergo storico Hotel Luna Convento.

L’hotel è ospitato in un ex-monastero: il chiostro, di architettura moresca, ora racchiude un piccolo attraente giardino, ornato di fiori splendidi.

Seconda colazione all’interno del restaurant dell’hotel.

Passeggiata guidata ad Amalfi.

A seguire ci imbarcheremo  su una motonave privata per una crociera lungo la bellissima costa fino a Salerno.

Trasferimento in bus a Vietri.

Cena in locale caratteristico.

Pernottamento in hotel.

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Incontro con la guida la Dott.ssa Paola Valitutti e partenza in pullman per Salerno.

Visiteremo l’«Opulenta Salernum», città di origine romana e dalla ricca storia medievale, Salerno offre itinerari tra chiese e palazzi, musei e giardini. Significativo il medioevo longobardo, rintracciabile in chiese e urbanistica, famoso quello normanno per gli spregiudicati cavalieri che sconvolsero la storia della città ma ne accrebbero la fortuna. Salerno era conosciuta in tutto l’occidente cristiano per la sua scuola medica, che le valse l’appellativo di “Hippocratica Civitas”. Nel cuore di Salerno merita una tappa l’orto botanico terrazzato, antesignano degli Orti Botanici moderni,  il Giardino della Minerva. Proprietaria di questi luoghi fu, dal XII sec., la famiglia Silvatico, di cui un componente, Matteo, tra il XIII e il XIV sec., si distinse come insigne medico della Scuola Salernitana. Suo è l’Opus pandectarum medicinae, un libro sulle piante medicinali. In effetti è stata chiaramente dimostrata l’esistenza, nella Salerno medievale, di un giardino dei semplici, istituito agli inizi del 1300 dal medico Matteo Silvatico, al servizio dei maestri della Scuola Medica. In questo spazio, oggi identificabile nel Giardino della Minerva, erano coltivate numerose piante officinali ed erano svolte attività didattiche per mostrare agli allievi della Scuola Medica le piante con il loro nome e le loro caratteristiche (ostensio simplicium).

A seguire, visita del museo virtuale della Scuola Medica Salernitana. Nel museo virtuale rivivono, in un racconto coinvolgente, ma essenziale e rigoroso i temi e i protagonisti di quella gloriosa pagina di storia  che, negli anni immediatamente seguenti al Mille, vide  Salerno con la sua Scuola medica al centro del rinascimento scientifico dell’Occidente.

Un’attenta ricerca tra preziosi codici medioevali, conservati nelle più importanti biblioteche italiane ed europee, ha fornito il ricchissimo corredo iconografico della narrazione che si snoda, piana e fruibile, tra spettacolarizzazioni e miniature animate.

L’allestimento si avvale di tecniche interattive e di ricostruzioni stereoscopiche  proposte nel Teatro Virtuale ed è stato realizzato con il dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università degli Studi di Salerno.

Il museo virtuale è stato ideato e curato da Maria Pasca con la regia di Maria Rosaria Mari e si è avvalso della consulenza scientifica di Alessandro Di Muro e Luciano Mauro. Il Dott. Luciano Mauro, marito della Dott.ssa Paola Valitutti, ci guiderà alla scoperta del giardino e del Museo.

A seguire, trasferimento a Paestum.

Seconda colazione inclusa presso il Ristorante Domus Clelia con affaccio sulla Valle dei Templi

Nel pomeriggio, visita dello stupefacente Parco Archeologico di Paestum.

La Poseidonia greca, passata sotto il controllo dei lucani e poi diventata la Paestum romana, racchiude un’area archeologica considerata fra le più interessanti d’Italia.
I suoi templi hanno uno stato di conservazione che ha pochi pari nel mondo classico.
Il paesaggio circostante, rimasto pressoché intatto rispetto ai tempi della riscoperta, aiuta a evocare gli splendori di quest’antica città di frontiera.
La passeggiata scorre fra le aree sacre dei tre templi greci detti Basilica, di Nettuno, e di Cerere, lo spazio del foro con gli edifici pubblici, alcuni resti greci, le case romane, e l’anfiteatro (o parte di questo).

Il Museo Archeologico Nazionale di Paestum è sorto nel 1952 all’interno della città antica. Inizialmente era costituito da un’unica sala dall’aspetto architettonico esterno di scuola piacentiniana, costruita sulle dimensioni della struttura che riproduceva il primo Thesauros del santuario di Hera. Questo nucleo originario fu successivamente ampliato e furono predisposti nuovi ambienti, costruiti intorno ad un giardino interno e con vetrate aperte verso l’esterno.  Tra i pezzi di inestimabile valore storico e artistico conservati nel museo, ci sono le lastre dipinte della cosiddetta Tomba del Tuffatore, unico esempio di pittura di età greca della Magna Grecia. È una sepoltura a lastroni, chiusa da una copertura piana, con affreschi sulle pareti interne. Sulla lastra di copertura è dipinto un uomo che si tuffa in acqua: il tuffo simboleggia il passaggio dalla vita alla morte.

Al termine, rientro in Hotel a Vietri per la cena.

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Prima colazione in Hotel e partenza con i bagagli per Caserta.

Partenza per Caserta.

Incontro, presso la biglietteria della Reggia di Caserta, con l’Architetto Nicola Tartaglione, esperto di Architettura del Paesaggio.  L’architetto Tartaglione è l’ideatore dell’associazione G.I.A.D.A. (Giardini e Dimore dell’Armonia), costituita nel 1999 e avente come obiettivo il censimento e la valorizzazione dei giardini e delle dimore storiche private sorte intorno alla Reggia di Caserta.

L’architetto ci permetterà di scoprire la Reggia sotto prospettive nuove ed insolite, aprendo alla visite parti normalmente non visitabili, come il Teatro di Corte.

La visita inizierà proprio con il poco conosciuto Giardino Inglese, creato su richiesta della regina Maria Carolina d’Austria, moglie del re Ferdinando IV. Il Giardino Inglese fu realizzato da Carlo Vanvitelli e dal giardiniere inglese John Andrew Graefer. Nelle intenzioni della regina Maria Carolina, che vi investì la sua fortuna personale per realizzarlo, il giardino di Caserta doveva non solo reggere il confronto, ma oscurare il Petit Trianon di Versailles, quest’ultimo commissionato dalla sorella Maria Antonietta Regina di Francia.

Il Palazzo reale di Caserta fu voluto da Carlo III di Borbone, il quale, colpito dalla bellezza del paesaggio casertano e desideroso di dare una degna sede di rappresentanza al governo della capitale Napoli e al suo reame, volle che venisse costruita una reggia tale da poter reggere il confronto con quella di Versailles. Si diede inizialmente per scontato che sarebbe stata costruita a Napoli, ma Carlo di Borbone, cosciente della considerevole vulnerabilità della capitale ad eventuali attacchi (specie da mare), pensò di costruirla verso l’entroterra, nell’area casertana: un luogo più sicuro e tuttavia non troppo distante da Napoli. Il sovrano si rivolse all’architetto Luigi Vanvitelli al quale chiese che il progetto comprendesse, oltre al palazzo, il parco e la sistemazione dell’area urbana circostante, con l’approvvigionamento da un nuovo acquedotto (Acquedotto Carolino) che attraversasse l’annesso complesso di San Leucio. La nuova reggia doveva essere simbolo del nuovo stato borbonico e manifestare potenza e grandiosità, ma anche essere efficiente e razionale.

Dopo la visita della Reggia ci trasferiremo presso la Residenza Privata di Palazzo Mondo di proprietà del Pittore Domenico Mondo, per una seconda colazione  allestita con sertvizio catering d’eccezione  nel contesto suggestivodella Residenza.

Palazzo Mondo è un esempio di architettura aristocratica dell’Italia Meridionale dove si rinvengono transizioni stilistiche tra il gusto barocco e quello neoclassico. Tali variazioni lessicali sono riscontrabili sulla facciata principale e nei partiti decorativi di balconi e finestre del primo piano.
L’appartamento del primo piano, in parte ancora ben conservato, è ricco di suggestioni e di atmosfera.

All’interno si possono visitare la camera da pranzo, un salotto “pittoresco”, uno studio con pareti dipinte con bordi “all’etrusca”, una sala della preghiera con una statua lignea della Madonna Pellegrina.

Stupefacente è il salotto d’angolo, in stile tardo barocco, con pavimenti in cotto con la bordura maiolicata, pareti e soffitto dipinti a fresco. La pittura del soffitto è un “trompe l’oeil” col quale il pittore quadraturista sfonda illusionisticamente la parete in un rincorrersi di architetture sempre più lontane, mentre il pittore figurista, Domenico Mondo (Capodrise, 1723- Napoli, 1806), chiamato all’opera in quegli stessi anni per le decorazioni della Reggia di Caserta, dipinge otto figure femminili, simboleggianti altrettante virtù.

Una camera con pareti rosso pompeiano, oggi arredata con letto a baldacchino, completa l’appartamento settecentesco.

Racchiuso tra le mura del palazzo, vi è un piccolo cortile che è tipico delle case del posto.

In realtà, esso oggi, in seguito all’intervento dell’arch. Nicola Tartaglione che ha curato un attento e delicato piano di restauro dell’intero complesso, è concepito come un “giardino pittoresco” dove vince la suggestione dei fusti delle aralie che costituiscono un vero spettacolo: il loro rigoglio invadente e sinuoso si sviluppa in orizzontale, alla continua ricerca di luce solare, disegnando così una stupefacente ed incredibile ragnatela che incornicia il pozzo, il vecchio forno a legna o le arcate della loggia da qualsiasi angolazione scegliamo di guardarli.

A questo trionfo botanico ed estetico insieme partecipano anche alberi di agrumi, uva fragola e nespoli, insieme a tutte le fioriture delle piante coltivate tra cui le dature bianche dal profumo intenso, climatis, gelsomini, ecmee.

Dopo la seconda colazione, sempre accompagnati dall’Architetto Tartaglione, visita del bel Palazzo del Duca e della Duchessa Guevara di Bovino, oggi meglio conosciuto come Villa Porfidia (dal nome degli attuali proprietari),  una sintesi di varie stratificazioni di cui l’epoca meglio rappresentata è il Settecento.

Fu voluto dalla famiglia Guevara, intima della Casa Reale borbonica, per risiedere più vicino alla corte napoletana nei periodi in cui essa si trasferiva alla Reggia di Caserta, da cui dista solo 4 km.

L’interno è costituito da un susseguirsi di ambienti cui si accede per mezzo di una bella scala decorata da gruppi scultorei classici. Di particolare interesse sono i decori di alcune sale, realizzati sia ad affresco sia con la tecnica dei papier peint (letteralmente carte dipinte), che rivestono i soffitti a travi lignee. I pavimenti, in mattonelle di cotto, sono dipinti a finto marmo.

Il giardino si sviluppa all’interno dell’antico recinto (antecedente al 1780) e incorpora il preesistente bosco di lecci centenari, dedicato alle battute di caccia. Sono inoltre

presenti piante esotiche (tra cui la canfora, la sequoia, l’albero dei tulipani), un frutteto, una prateria e un orto.

Al termine, trasferimento alla stazione di Napoli Centrale.

Partenza in treno Freccia rossa.

Fine dei nostri servizi.

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  • Date: 18/09/2017-21/09/2017
  • Quota a persona in camera doppia minimo 20 persone € 998,00. Extra camera doppia uso singola € 150,00