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ETRUSCHI E CONTEMPORANEITÁ

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STRUTTURE

DAGLI ETRUSCHI ALLA CONTEMPORANEITÁ

Arrivo a Tarquinia e sistemazione all’Hotel Torre del Sole***.

Cena e pernottamento.

Prima colazione in hotel. Visita alla Necropoli di Monterozzi.

La città di Tarquinia (Tarquinii in latino e Tarch(u)na in etrusco, derivante dal nome del mitico Tarconte) fu uno dei più antichi ed importanti insediamenti della dodecapoli etrusca. In rapporto con Roma fin da epoca molto antica, diede a questa città la dinastia dei re Etruschi (Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo) che svolse un ruolo di primaria importanza nella storia della città latina. La collina dei Monterozzi, lunga circa 6 Km è sede della principale necropoli cittadina, si estende parallela alla costa tirrenica, tra questa e l’altura della Civita dove sorgeva la città etrusca. Le tombe coprono praticamente tutto il colle, se ne conoscono più di seimila, per la maggior parte camere scavate nella roccia e sormontate da tumuli. Sono proprio questi ultimi, oggi ormai appena visibili sul terreno perché spianati dai lavori agricoli (ma solo un secolo fa se ne contavano più di 600), che hanno dato al colle il nome popolare. Nel settore di necropoli attualmente aperto al pubblico é possibile ammirare alcuni degli ipogei dipinti più celebri, come le tombe delle Leonesse, dei Leopardi e della Caccia e Pesca.

Tempo a disposizione per una seconda colazione libera.

A seguire trasferimento a Bomarzo per la visita del Parco dei Mostri.

Lo volle il principe Pier Francesco Orsini detto Vicino “sol per sfogare il core”. Lo ideò quel grande architetto che fu  Pirro Ligorio, colui che dopo la morte di Michelangelo fu chiamato a lavorare in San Pietro. Senza che l’Orsini ed il Ligorio se lo immaginassero ne uscì un capolavoro che dura nel tempo, e che la fantasia popolare lo ribattezzò PARCO DEI MOSTRI. Le sculture scolpite nei grossi blocchi di pietra ivi radicati vi sembrano sorte dal suolo come prodigio. Il tutto risale al XVl secolo (1552) epoca in cui si sviluppava un ideale di vita fra il Principesco e il Cortigiano. Questo bosco ha ispirato molti artisti del tempo, come l’Annibal Caro, il Bitussi e il Cardinal Modruzzo, per esprimere la loro meraviglia, vollero lasciare incisi sul posto “epigrafi e versi”. Dopo la morte di Vicino Orsini nessuno si curò più di questo gioiello di arte manieristica che dopo secoli di abbandono è stato salvato dal solito oblio e restaurato per la gioia di intellettuali e scrittori, artisti e turisti che vengono da tutto il mondo per ammirare questo museo all’aperto.

Rientro in Hotel.

Cena e pernottamento.

Prima colazione in hotel.
Partenza per Capalbio per la visita del Giardino dei Tarocchi. Una dimensione fantastica dominata dalla rappresentazione artistica e scultorea dei 22 arcani maggiori dei tarocchi,caratterizzati,nella loro monumentalità (da 12 a 15 metri), da una materia cromatica sgargiante costituita da un rivestimento a mosaico e da un puzzle realizzato con materiali diversi: specchi, ceramiche, murrine, vetri colorati, poliestere, tutti elementi che intrecciano un giocoso dialogo con la folta vegetazione che li accoglie.

 

Ideatrice di questo parco-museo è Niki de Saint Phalle, che nel 1974 decide di rendere concrete visivamente quelle sensazioni provate in sogno negli anni Sessanta, derivate dal dono di un mazzo di carte e dall’approfondimento sul loro valore esoterico e filosofico-essenziale. Il luogo è una vecchia cava dismessa conquistata dalla vegetazione ma che, comunque, conserva la sua forma ad anfiteatro dove la Saint Phalle ha, così, saputo sfruttare la peculiarità del suolo con i suoi dislivelli, disponendo le opere attorno al centro della ex-cava. Le sculture, dall’aspetto di fantasiosi edifici percorribili ed abitabili, creano, così, uno spazio urbano in sé concluso percorso da sentieri dove il visitatore si muove liberamente.

A seguire trasferimento a Pescia Fiorentina per la visita del giardino La Ferriera.

Un giardino prezioso e personale quello di Giuppi Pietromarchi. Raccolto intorno ad una antica villa del 1700, il giardino si apre con un bellissimo quanto curato prato ombreggiato da una pineta regolare di pinus pinea risalente al 1920 circa. Una spazialità quasi solenne e una invitante frescura. Attorno alla casa, pergole e spazi raccolti ricchi di piante ed essenze particolari, sono frutto di una preziosa conoscenza botanica e di un gusto squisito.

Seconda colazione inclusa all’interno del giardino.

Al termine, partenza e fine dei servizi.